La Zanzara

 

Zanzare

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Zanzare: dall’acqua alla nostra pelle in un “batter d’ali”

 

Le zanzare amano condividere con l’uomo gli stessi spazi vitali. La situazione buffa è che è stato proprio l’uomo a fornire alla zanzara delle “nicchie ecologiche” per la sua sopravvivenza e permettere il suo prolificare proprio negli spazi urbani. Oltre al disagio provocato dal caldo, nella bella stagione dobbiamo quindi difenderci anche da questo fastidioso insetto che accompagna non più solo le nostre notti (Culex pipiens), ma anche le nostre giornate. Con la comparsa della Zanzara tigre (Aedes albopictus) infatti abbiamo la presenza anche di giorno di questo fastidioso dittero ematofago (…. che ci succhia il sangue …) che si avventa particolarmente sulle nostre caviglie anche dall’alba al tramonto.

Le zanzare compiono il loro ciclo vitale per 3/4 in acqua (uovo, larva, pupa) e solo in una, quella adulta, si diffondono nell’ambiente aereo, trovando riparo, nelle ore più calde della giornata, tra la vegetazione. Proprio a causa di questa loro abitudine, in molti credono che la zanzara possa nascere dove c’è il “verde” (alberi e siepi per capirci). Alcune zanzare svernano come adulte rifugiandosi negli scantinati, nei sottotetti, nelle stalle, ecc., altre passano l’inverno come uovo o come larva.

Utilizzando apposite trappole attivate a CO2 (anidride carbonica, elemento attraverso cui la zanzara percepisce la presenza di un mammifero), si esegue il monitoraggio delle femmine adulte di zanzara. Esse vengono catturate proprio mentre si accingono alla ricerca del pasto di sangue necessario per la maturazione delle loro uova che poi verranno deposte dove c’è l’acqua o dove, come nel caso di Ochlerotatus (Aedes) caspius, sono presenti degli avvallamenti del terreno destinati ad essere sommersi per le piogge o per pratiche agricole. Ecco perché le risaie o le zone destinate ad impaludarsi con la pioggia, sono dei veri e propri allevamenti capaci di produrre milioni di zanzare in pochi giorni.

La lotta integrata prevede interventi con insetticidi a base di Bacillus thuringiensis var. israelensis, Temephos, Methoprene e tutta una serie di accorgimenti di tipo fisico, agronomico, idraulico. Il progetto mirato al contenimento delle larve di zanzara prevede, perciò, l’impegno di più figure professionali, con un’équipe di studio che ha il compito di individuare i principali focolai larvali, e un numero adeguato di squadre di disinfestatori che provvedono alla disinfestazione intervenendo ogni 2-3 settimane nei tombini e nelle caditoie stradali.

Perché l’intervento abbia successo, è necessario che tutti, nessuno escluso, siano disposti a collaborare.

Le zanzare in Italia non sono veicoli di gravi malattie come in altre parti del mondo però possono dar luogo a disturbi allergici all’uomo, di filariasi del cane (occasionale nell’uomo).

Come noto, i maggiori picchi di presenza di zanzare sono concentrati soprattutto in tarda primavera e fine estate quando le precipitazioni atmosferiche sono più intense.

 Importante

Le zanzare possono riprodursi solo dove c’è acqua.

Chiunque può contrastarne lo sviluppo e, perciò, quando possibile è meglio non lasciare inutili contenitori pieni d’acqua, bonificare le aree degradate, lasciare puliti i corsi d’acqua.

Anche le zanzare hanno dei nemici naturali che vanno salvaguardati, tra questi i più

importanti sono: Libellule e pesci, durante lo stadio larvale

Uccelli e pipistrelli, quando sono adulte

Ogni ZANZARA comune depone in acqua dalle 200 alle 300 uova raggruppate a forma di barchetta, che galleggiano in superficie. A secondo della temperatura, le uova si schiudono in pochi giorni, nascono le larve e si trasformano in pupe, diventando poi insetti adulti.

L’accoppiamento avviene in volo: la femmina fecondata, per maturare le uova, ha bisogno di un pasto di sangue. Dopo essersene nutrita depone le uova e il ciclo ricomincia.
La ZANZARA più comune è la Culex Pipiens.
Le uova vengono deposte sulla superficie delle acque stagnanti. Gli adulti si spostano poi di qualche centinaia di metri dal luogo di nascita e ci molestano. Le femmine, infatti, pungono preferibilmente nelle ore serali o notturne, anche all’interno delle abitazioni.
Più aggressiva è la Aedes spp. (quella più nominata è la ZANZARA Tigre). Le uova deposte singolarmente sul terreno, si schiudono in seguito a sommersioni. A differenza delle prime compiono tragitti anche di alcuni chilometri e pungono all’aperto durante tutta la giornata.

 

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